Coronavirus

E’ arrivato in silenzio, subdolo e terribile.

Il virus del nuovo coronavirus COVID-19 ha invaso le nostre vite modificandole profondamente. Non eravamo preparati ma rapidamente abbiamo dovuto adeguarci a nuove abitudini e a modalità di relazione differenti e “lontane”.

Abbiamo dovuto iniziare a tenere le distanze tra noi, senza avere avuto il tempo fisico e psicologico di comprendere fino a fondo l’impatto che queste misure avrebbero avuto sul nostro benessere psicologico.

Per qualcuno questo è anche un periodo di lutto solitario, senza rituali di saluto e fortemente traumatico. Per altri il rischio di contagio è quotidiano e la pressione psicologica molto forte, mi riferisco soprattutto ai sanitari (medici, infermieri e tutto il personale che lavora nei presidi sanitari).

Gli psicologi sono consapevoli dell’impatto che questa situazione sta già avendo e avrà nella salute delle persone e si sono attivati con molte iniziative anche gratuite di supporto alla cittadinanza.

Nel mio piccolo ho deciso da tempo di interrompere i colloqui in presenza preferendo la modalità online, più rispettosa delle misure di sicurezza di contenimento dei contagi trasferendo tutta l’attività psicologica su altri canali (telefonate o videochiamate).

Da anni faccio colloqui online con persone lontane fisicamente e che quindi non potrebbero sostenere un percorso psicologico di persona. Si tratta di una modalità che può sembrare insolita, ma non meno efficace.

Ne usciremo. Ci vorrà del tempo. Non sarà indolore, ma torneremo all’aperto e ad abbracciarci. Nel frattempo dobbiamo affrontare questo tempo come una sfida e una opportunità per esplorare risorse che non pensavamo di avere. C’è chi dice #andratuttobene, chi disegna arcobaleni, io vi propongo di rimanere in connessione gli uni con gli altri. #nonperdiamoci

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